Una grande festa, quella vissuta dai tantissimi arcieri che, fin dal primo mattino, hanno invaso la spianata erbosa antistante le mura della antica cittadina veneta. Una festa dove, dal primo apparire di calzamaglie e svolazzanti merletti, il fugace cambio d'abito degli arcieri che trasformava in un improvvisato camerino il polveroso ad assolato parcheggio, apparivano implacabili i primi segni premonitori di una giornata...bollente.
La ricerca affannosa dell'ombra, l'assalto alle bevande ed un termometro che, quasi con noncuranza, alle 8,20 segnava già 28° era il biglietto da visita di una tipica giornata d'estate, consona al calendario ma che fino a pochi giorni prima nessuno avrebbe potuto immaginare.
Ottima comunque l'organizzazione della gara, sviluppata nelle 20 piazzole previste dal regolamento FITAST, raggruppate in 3 settori della cittadina e condita da qualche fantasiosa e divertente idea per i bersagli.
Prestazione degli Arcieri nostrani (6 messere tradizionale e 2 madonna tradizionale) tutto sommato accettabile con l'ottimo exploit di Messere Andrea che, forte dell'esperienza maturata nelle ultime settimane, può vantare al termine della disfida il punteggio più alto della Compagnia.
Pranzo di buona qualità servito in villa settecentesca di indubbia bellezza ma la cui struttura sembra aver risentito degli effetti del sisma di 12 mesi prima.